Lavoro autonomo occasionale 2023

Lavoro autonomo occasionale 2023

Cosa si intende per lavoro autonomo occasionale

Il lavoro autonomo occasionale, disciplinato dall’art. 2222 C.C., definisce il rapporto che si viene a configurare tra una persona che esegue una prestazione e il suo committente. L’opera, o il servizio, sono compiuti dietro compenso e prevedono che il lavoro venga effettuato senza vincolo di subordinazione. Allo stesso tempo è necessario che sia svolto prevalentemente in proprio.

 

Differenza tra lavoro autonomo occasionale e prestazione occasionale

Se è l’art. 2222 c.c. a disciplinare il lavoro autonomo svolto occasionalmente, spetta al D.L. n. 50/2017 fornire indicazioni sulle prestazioni di lavoro occasionali. Quali sono le differenze? Le seconde, introdotte per andare a contrastare il diffuso fenomeno del lavoro in nero, sono prestazioni remunerate mediante il cosiddetto “Libretto Famiglia”. Chi svolge del lavoro autonomo in maniera non continuativa, invece, vedrà i compensi percepiti concepiti come redditi diversi, disciplinati dall’art. 67 comma 1del TUIR. Svolte al di fuori dell’ambito professionale, o d’impresa, le prestazioni occasionali fanno riferimento ad attività come piccoli lavori domestici, assistenza domiciliare (a persone anziane, bambini e soggetti con disabilità) e insegnamento privato supplementare (le classiche ripetizioni). I datori di lavoro possono ricorrere al contratto di prestazione occasionale anche per prestazioni non abituali, di breve durata, come le piccole lavorazioni di carattere temporaneo.

 

Lavoro autonomo occasionale: specifiche e novità 2023

Tali prestazioni, non configurando un’attività autonoma eseguita abitualmente, ancorché non esclusive, sono esenti da IVA. Le prestazioni sono esenti anche ai contributi INPS, ma solo fino a un massimo di 5 mila euro lordi annui. Fino a quella cifra sono soggette a una ritenuta alla fonte pari al 20%. Superato il limite è richiesta l’iscrizione alla gestione separata INPS. Questo comporta l’applicazione del contributo previdenziale determinato dalle aliquote in vigore. Spesso, erroneamente, si ritiene che esista un limite massimo alla durata del rapporto di lavoro autonomo a carattere temporale. È fondamentale, però, che l’attività sia svolta in modo non continuativo.

 

Comunicazione lavoro autonomo occasionale e dichiarazione dei redditi

L’anno seguente a quello in cui ha avuto luogo l’erogazione del compenso, spetta al committente compilare e trasmettere la Certificazione Unica in via telematica all’agenzia delle Entrate. Il CU dovrà anche essere consegnato al collaboratore non oltre il 16 marzo. A sua volta, il collaboratore indicherà il compenso nel quadro RL del modello “Redditi Persone Fisiche”, ossia nel quadro “D” del modello 730. È stato il decreto “Fisco-Lavoro” n. 146/2021 a introdurre l’obbligo di comunicazione preventiva anche per qualsiasi prestazione occasionale e lavoro dipendente nella dichiarazione dei redditi prestazioni. L’Ispettorato del lavoro, nel corso del 2022, ha pubblicato tre note al fine di indicare alcune tipologie di prestazioni escluse dall’obbligo suddetto. A partire dal 28 marzo 2022, è stata resa disponibile un’applicazione online per la comunicazione, inserita sul sito istituzionale del Governo.

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